APPROFONDIMENTI Obbligazioni a tasso variabile
Cosa sono le obbligazioni a tasso variabile?

Un'obbligazione a tasso variabile è un titolo che paga una cedola periodica il cui importo risulta, appunto, variabile.
Titpico esempio sono i CCT EU emessi dalla Repubblica Italiana che pagano una cedola semestrale pari al tasso Euribor a 6 mesi maggiorato di una quantità prefissata (detta spread).
Non è possibile conoscere in anticipo l'importo delle cedole ancora da pagare in quanto esso dipenderà dal valore del tasso Euribor a 6 mesi osservato ad ogni data di stacco futura.
Non essendo possibile determinare le cedole che verranno incassate diviene impossibile il calcolo del rendimento a scadenza. Per questa ragione l'analisi di questo tipo di strumenti non passa attraverso il rendimento a scadenza e lo swap spread ma attraverso un altro indicatore noto come Discount margin.
Vantaggi
Il più evidente dei vantaggi delle obbligazioni a tasso variabile è la possibilità che esse offrono di beneficiare dei periodi con tassi crescenti. La cedola del CCT prima menzionato sarà tanto maggiore quanto più alto risuletrà il tasso Euribor a 6 mesi.
In questo modo l'investitore potrà godere di cedole crescenti man mano che i tassi di interesse sul mercato crescono.
Un altro vantaggio di questo tipo di obbligazioni è la maggiore stabilità del prezzo di mercato. Generalmente essi hanno un prezzo vicino a 100 come riflesso del fatto che le cedole pagate si adeguano ai tassi del momento eliminando eventuali opportunità di switch. L'unico rischio di variazioni del prezzo di questi tioli è riconducibile a variazioni del merito di credito dell'emittente (non solo variazioni di rating ma anche della rischiosità percepita dagli operatori di mercato) o, eventualmente, a scarsa liquidità sul mercato secondario.
Svantaggi
Lo svantaggio di questi titoli rispetto ai loro omologhi a tasso fisso è, evidentemente, legato all'eventualità di tassi decrescenti. In questo caso, infatti, mentre un titolo a tasso fisso mantiene invariate le proprie cedole a fronte di tassi di mercato sempre più bassi (e quindi risulta vantaggioso), un titoli a tasso variabile adegua le proprie cedole pagando importi decrescenti all'obbligazionista.


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